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Imagery in movimento applicata allo sviluppo personale

Immagina, visualizza e prepararti a questo workshop di MoveMInd come se andassi in palestra o in uno studio di movimento, indossando abbigliamento ginnico e portando un asciugamano (potresti sudare), per seguire una classe capace di rendere il tuo corpo più tonico, elastico, conspevole;

Immagina poi la classe di MoveMInd come se entrassi in uno studio di un mental coach per imparare a rendere la tua mente e i tuoi pensieri più chiari, focalizzati, consapevoli;

Ora intreccia le due situazioni che hai immaginato utilizzando il respiro, il tuo inspirare e il tuo espirare per mescolare, amalgamare, riempire le due visioni… ecco, hai visualizzato il workshop su imagery e movimento!

L’imagery è una tecnica psicologica che utilizza le immagini mentali, rappresentazioni descrittive letterali o metaforiche, per produrre una stimolazione a livello emotivo, cognitivo e/o psicomotorio. Per intenderci, durante un’immaginazione guidata, mentre il corpo può essere fermo o in movimento, il cervello è invitato a stare su una determinata immagine che viene vissuta come se fosse reale, attivando la persona a 360°. A livello neurologico, infatti, l’immaginazione e la realtà non sono fenomeni molto diversi e fare esperienza di situazioni “come se” fossero vere, è una tecnica psicologica utilizzata da secoli in numerosi campi applicativi. La novità risiede nella validazione scientifica che ha ricevuto in questi ultimi anni. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, come questo tipo di “visione mentale” (Kosslyn, Ganis e Thompson, 2001) , provocata intenzionalmente, stabilisca dei canali diretti sia con la memoria episodica che con i sistemi emotivi e comportamentali. Per questo stesso motivo, soprattutto in campo sportivo, questa modalità viene sempre più spesso utilizzata per migliorare l’apprendimento di abilità motorie e di intelligenza emotiva.

Quando l’imagery viene utilizzata nel Pilates, ad esempio, e quindi associata a movimenti corporei corretti, il cervello unisce le immagini stimolo ai segnali motori che produce, integrandoli all’interno di patterns psico-motori, che vanno a costituire delle unità percettive, ossia dei modelli di riferimento che facilitano l’esecuzione del movimento stesso. In questa specie di loop virtuoso, il cervello, vivendo ciò che immagina, fa esperienza e cambia le sue connessioni, un po’ come avviene per l’imprinting e per il linguaggio metaforico. Ascoltando, immaginando, osservando una forma, la integriamo a livello olistico e, quindi, non solo ci informiamo attraverso ciò che “guardiamo”, ma ci conformiamo e, a volte, ci deformiamo nella mente, nel corpo e nel cuore. Per questo, per mantenerci “in forma”, è importante essere consapevoli sia del movimento che delle immagini che associamo a quel movimento.

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